mercoledì 4 settembre 2013

Missione Edimburgo [2]: Stripped con... Neil Gaiman, Coraline, Fortunately, the Milk e tanto altro...

Neil Gaiman in un ispirato ritratto di Chris Riddell.
Dopo il primo reportage sugli incontri con la Gebbie e Morrison, ora la meritata ribalta è tutta per NEIL GAIMAN, visto e ascoltato per ben due giorni di seguito: il 24 Agosto per "Families & 8+", incontro dedicato ai suoi romanzi per ragazzi e "lancio" per l'ultimissimo Fortunately, the Milk (acquistabile al Festival in anteprima e in uscita nelle prossime settimane in due edizioni: quella UK per Bloomsbury illustrata da Chris Riddell, quella USA per HarperCollins Children’s Books con i disegni di Skottie Young) e il 25 per "The Sandman with Neil Gaiman: Time for the Untold Story", incentrato ovviamente sulle vicende di Sogno e sulla nuovissima miniserie in uscita a Ottobre per festeggiare il venticinquennale della serie.
Inutile dire che entrambi gli eventi hanno fatto il pienone con un pubblico eterogeneo e attentissimo e un Gaiman estremamente a suo agio, istrionico, disponibilissimo. E inutile dire che noi... beh, noi eravamo praticamente nelle primissime file! 

Nel seguito, e nel prossimo post, alcuni selezionati estratti dai talk, stavolta "trascritti" (più o meno, fedelmente) dai file audio registrati durante l'evento!
Neil Gaiman Talk, 24 agosto, Baillie Gifford Main Theatre, Edimburgo, ore 15.

"Quando si scrive si ha sempre in mente un pubblico. E la maggior parte delle volte sei... tu stesso." (Neil Gaiman)

Sala gremitissima per l'incontro incentrato sulla ricca produzione di libri per ragazzi scritti da Gaiman nel corso degli anni: bambini, famiglie, giovani, adulti, uomini, donne, insomma un sold out, o quasi, praticamente scontato! Primissime file per i baldi Italiani in trasferta in terra di Scozia e tutti in trepidante attesa del "divo" Neil, che poi in realtà si dimostra, come noto, estremamente amichevole, istrionico e capace di gestire con sincerità e trasporto l'eccezionale rapporto costruito nel tempo con un pubblico fedele ed eterogeneo.
Modera con competenza e verve Vicky Featherstone, attuale direttore artistico del Royal Court Theatre ma che in passato ha lavorato con Gaiman all'adattamento teatrale del suo I lupi nei muri.
Gaiman è perfettamente a proprio agio ed è evidente che oramai ha fatto il "callo" a questo tipo di eventi, concedendo diversi momenti in cui fa "le voci" per raccontare un fatto o un incontro, come se recitasse. La Featherstone inizia leggendo qualche stralcio da The Ocean at the End of the Lane e poi si passa a parlare di Coraline, spesso considerato un romanzo quasi "horror". "Diedi il libro alla mia agente, dicendole che era un libro per ragazzi e lei mi disse: 'ma non è un libro per ragazzi, fa paura'. E io: 'no, è un libro per ragazzi'. E lei: 'leggilo alle tue figlie, se piace a loro, vediamo... se non le traumatizzi troppo!' E le mie figlie che avevano 7 e 8 anni, ne furono entusiaste... e fu così che fu pubblicato come un libro per ragazzi."

"Spesso, quando scrivo, il mio lettore di riferimento sono io stesso... anche se di solito mi "usavo" in una versione più giovane oppure di umore diverso. Per The Ocean at the End of the Lane quel 'lettore' è stato invece Amanda [Palmer, N.d.T.], mia moglie."
 
E ancora: "Perché le storie sono importanti? In primo luogo perché danno significato alle nostre vite. Le storie ci insegnano l'empatia, a capire gli altri. E questo è uno degli insegnamenti più importanti della vita. Ma quello che mi affascina ancor di più delle storie è che offrono una via di fuga... un autentico, vero, genuino modo per fuggire da un brutto posto o da una brutta situazione. Ma si può sempre tornare indietro da una storia con degli strumenti che prima non si possedevano: nozioni, saggezza..."
E arrivano i lupi...
"Ci sono poche cose al mondo capaci di durare cento anni, ancora meno mille anni o di più... le storie sono tra queste. E mi piacerebbe se qualcuna delle mie storie durasse nel tempo... non importa che venga ricordato il mio nome... dopotutto di molte storie non sappiamo esattamente chi le ha ideate."

Gaiman legge qualche pagine da Fortunately, the Milk con consumata maestria d'attore, modulando la voce a seconda dei personaggi e gestendo toni e pause per dare enfasi al racconto. Applausi!

Vicky Featherstone: "Non hai paura a terrorizzare i tuoi personaggi. Perché credi che le storie che fanno paura siano importanti?"
Gaiman: "Uno degli aspetti fondamentali delle storie è la loro capacità di farci vivere delle esperienze in modo sicuro... è sempre possibile chiudere un libro o sospendere la lettura se quello che si legge è troppo duro da sopportare... credo che sia davvero salutare spaventare i ragazzi. Ma nei libri possono fare esperienza del terrore, della paura in modo controllato... guardarla in faccia, esaminarla, metterla da parte. Le fiabe non sono autentiche... sono più che autentiche perché ci dicono che i draghi, i mostri esistono, ma perché dicono che il drago può essere sconfitto. Questa è la funzione delle storie."

"Il tipo di storie che odio sono quelle in cui quello che succede non ha alcuna importanza, ad esempio una storia tipica da Disney Channel, in cui tutti si scordano del compleanno di un bambino e lui è triste ma alla fine salta fuori che no, non se ne erano scordati affatto ma preparavano per lui una grande festa a sorpresa. Qualsiasi bambino sa che se qualcuno si dimentica del suo compleanno è perché... si è dimenticato davvero del suo compleanno!"

"Sono stato molto soddisfatto dell'adattamento teatrale de I lupi nei muri, fatto a Glasgow. In particolar modo della seconda anteprima andata in scena, con la prima parte davvero terrorizzante e tutti i bambini che gridavano di paura, e noi stessi eravamo terrorizzati da tutte quelle urla... ma avremmo dovuto lasciarla così perché aveva una grande energia. Nella seconda parte, divertentissima, invece tutti  ridevano. Perché i lupi uscivano sì dai muri con le loro ombre ma alla fine erano come noi, alcuni impacciati, ridicoli, divertenti..."
La "catena di montaggio" delle firme... ma Gaiman ha una parola e un sorriso per tutti!
Vicky Featherstone: "Che ne pensi degli adattamenti dei tuoi lavori in altri media?"
Gaiman: "A volte funzionano. A volte semplicemente non accade... ma le opere originali sono sempre lì. Ho amato l'adattamento di Coraline di Henry Selick. Avevo visto Nightmare Before Christmas e appena finito di scrivere Coraline ho spedito il manoscritto a Selick: se qualcuno doveva fare un film da Coraline doveva essere lui!
Il film su Stardust, beh... il film mi è piaciuto, ma non è il libro. È la visione del regista del libro, che è un punto di partenza. E va bene così. È un approccio assolutamente legittimo. Poi ci sono altre cose, che ti siedi a vederle al cinema o dovunque tu sia, le guardi... ed esclami "beh, sì... davvero interessante. Davvero." [risate]
Domanda di un bambino dal pubblico: "Quando hai avuto l'idea per Coraline?"
"Ho avuto l'idea quando mia figlia Holly aveva quattro anni. E ogni volta che tornava dall'asilo voleva che io scrivessi le storie che mi dettava. E di solito erano storie su una bambina di nome Holly [risate] che andava in cucina e lì non c'era più la sua vera mamma ad aspettarla ma una strega cattiva che diceva d'essere sua mamma. E la strega la buttava in una cella dove c'erano dei fantasmi buoni e lei doveva trovare il modo per ritrovare la sua vera mamma.
Storie che facevano davvero paura. Ma erano il tipo di storie che piacevano a Holly. Così sono andato in una libreria e ho chiesto... dei libri del terrore per bambini dai 4 ai 6 anni [risate] ma non ce n'era nessuno. Così sono stato costretto a scriverne uno io stesso ed è così che è nato Coraline.

Altra domanda di un bambino: "Qual è il tuo libro preferito tra quelli che hai scritto?"
"Sono molto orgoglioso de Il figlio del cimitero, un libro che volevo scrivere da molti anni e che rimandavo perché non mi sentivo all'altezza. Poi un giorno mi son detto 'Neil, non sarai mai uno scrittore migliore di quello che sei ora' [risate] e così mi sono finalmente deciso a scriverlo.
Sono molto legato a The Ocean at the End of the Lane perché nonostante io scriva libri per professione questo doveva essere una cosa privata, un regalo per mia moglie Amanda che doveva restare lontano da me per un po' di tempo per registrare il suo disco e volevo dirle che mi mancava... ma alla fine è diventato un racconto molto lungo... e un libro.
Ma se devo essere sincero il mio libro preferito è sempre il prossimo che scriverò."
Altro bambino, altra domanda: "Pensi che Il figlio del cimitero possa essere adattato per il cinema o per il teatro?"
"Beh, sarebbe bello per il teatro ma ho venduto i diritti a una casa di produzione cinematografica inglese che però li ha venduti a sua volta... alla Disney! Non sono se sia una buona o una brutta notizia. Alla Disney hanno fatto qualche bel film... il regista dovrebbe essere Ron Howard e dovrebbero iniziare a girare il prossimo anno. Per cui... incrociamo le dita!"
Autografo con dedica sull'edizione per il decennale di Coraline. Illustrazione di Chris Riddell.
Copertina di Fortunately, the Milk. Illustrazione di Chris Riddell.
Autografo con disegnino "minimale", per l'invidia di chi non c'era! :D
Fortunately, the Milk: splendida pagina illustrata da Chris Riddell.
Fortunately, the Milk: altra pagina preview.
  (continua con... Sandman!!! )

3 commenti:

Orlando Furioso ha detto...

Molto bello questo reportage!
Credo che amerò Neil Gaiman per sempre, anche dovesse mettersi a scrivere sciocchezze. A Uno che ha scritto Sandman, perdonerò qualsiasi scivolone.
Tra l'altro anch'io vado matto per Il figlio del cimitero, che è forse il mio libro preferito di Gaiman.
Il quale anche quando venne a Torino diversi anni fa fu delizioso^^
Orlando

sTUDIOpAZZIA ha detto...

Invidia. Massima invidia!

sp

sTUDIOpAZZIA ha detto...

Io Gaiman lo incontrai a Mantova qualche anno fa e posso solo confermare la massima stima che ho. Prima di tutto per la persona e poi per l'autore.

sp